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Luoghi insoliti da vedere a Roma

Roma, la Città Eterna, è uno dei luoghi più ricchi di bellezza in Italia e al mondo. Quando si parla della sua magia, è necessario rammentare l’esistenza di alcuni luoghi insoliti che, non battuti dai circuiti turistici di massa, incantano al primo sguardo. Quali sono? Nelle prossime righe abbiamo riassunto qualche consiglio per chi, dopo essere atterrato e aver preso un Rome airport transfer, ha intenzione di lasciarsi ammaliare dalla magia di una delle città più belle del mondo.

Santuario dei gatti

Quando si discute dei luoghi insoliti da vedere a Roma, non si può non chiamare in causa il santuario dei gatti. Si tratta della colonia felina di Torre Argentina, una zona di scavi dove, da diversi anni ormai, hanno trovato rifugio alcuni dei circa 300mila felini randagi che vivono in città (con somma gioia degli abitanti della zona, che si prodigano tantissimo per nutrirli).

Ospedale delle Bambole

A pochi passi dalla celebre Piazza del Popolo, per la precisione in Via di Ripetta, si trova l’Ospedale delle Bambole. Questa antica bottega artigianale, gestita da generazioni e generazioni dalla famiglia napoletana Squatriti, ha come core business la riparazione di bambole di qualsiasi materiale, a partire dalla porcellana.

Farci un giro veloce significa entrare in uno dei negozi storici di Roma e toccare con mano un’arte che, tramandata per tanto tempo di generazione in generazione, sta oggi scomparendo.

Museo Archeologico della Centrale Montemartini

Questo luogo insolito di Roma permette di scoprire una vera e propria chicca della città, un museo caratterizzato da un contrasto unico nel suo genere. Dove ci troviamo di preciso? Nei locali dell’antica centrale elettrica d’appoggio del quartiere Ostiense, uno dei rioni simbolo della capitale. Tra le sue stanze è possibile ammirare diverse e meravigliose statue antiche. Alcune di esse sono annoverabili tra le recenti acquisizioni dei Musei Capitolini, lo spazio museale pubblico più antico del mondo.

Porta alchemica del marchese Palomba

In tutte le grandi città del mondo ci sono luoghi avvolti nel mistero. Roma non fa eccezione. A dimostrazione di ciò, è possibile chiamare in causa la porta alchemica del marchese Palomba. Situata in Piazza Vittorio, è caratterizzata dalla presenza, sulla superficie, di svariati simboli e di frasi in lingue come il latino e l’ebraico.

La porta in questione è l’unica testimonianza intatta della struttura originale di Villa Palomba, la dimora di Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte. La residenza, costruita alla fine del XVII secolo, venne abbattuta con lo scopo di implementare le dimensioni della vicina stazione ferroviaria.

In parte ricostruita alla fine del XIX secolo nei giardini della piazza, vede, come già detto, nella porta un elemento carico di mistero. A renderla tale, oltre alle iscrizioni, ci pensa il medaglione che la sovrasta, caratterizzato dalla presenza, una vicina all’altra, della stella di David e della croce a simboleggiare una situazione di armonia tra cielo e terra.

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Si potrebbero scrivere pagine e pagine in merito alle chiese di Roma. Una molto bella e spesso fuori dall’interesse del turismo di massa è quella dedicata a Sant’Ignazio di Loyola. Edificata in un meraviglioso stile barocco, è nota agli appassionati di storia dell’arte per via della presenza, al suo interno, di alcuni dipinti di Andrea del Pozzo.

Degna di nota è anche la finta cupola, frutto dell’applicazione, su un soffitto completamente piatto, di un dipinto prospettico su tela. Sulla genesi della sua non costruzione girano diverse teorie. C’è chi dice che il dipinto in prospettiva rappresenti un espediente scelto dal frate pittore per sopperire alla mancanza di fondi e chi, invece, afferma che alla base ci sia la volontà degli abitanti del quartiere – si tratta del rione Campo Marzio – che, ai tempi della costruzione, si opposero all’edificazione di una cupola con la paura che potesse oscurare la luce del sole.

Autore dell'articolo: Andrea Minolli