bonus dentista

Come funziona il bonus dentista 2022 e chi ne ha diritto?

Le cure odontoiatriche non devono essere mai messe in secondo piano in quanto sono di grande importanza se vogliamo mantenere il cavo orale in buona salute e non vogliamo rischiare di perdere i denti a seguito di problemi come carie o parodontite. Alcuni potrebbero avere difficoltà dal punto di vista economico a sostenere queste cure e, per questo, è importante essere sempre a conoscenza di eventuali incentivi, agevolazioni o detrazioni fiscali. Nello specifico il bonus dentista 2022 non è stato inserito dal governo nell’ultima legge di bilancio ma questo non significa che non possiamo comunque godere di alcuni vantaggi tramite la detrazione fiscale.

Agevolazioni dentista: cosa sapere

Parlando di cure dentarie dobbiamo dire che il Sistema Sanitario Nazionale è chiamato a farsi carico della salute odontoiatrica dell’età evolutiva per tutte quelle famiglie che hanno redditi bassi con controlli gratuiti nell’ottica della massima prevenzione. Anche in assenza di uno specifico bonus dentista 2022 quindi sarà possibile detrarre delle spese per interventi chirurgici e trattamenti ortodontici. Tutti coloro che, indipendentemente dalla loro età, hanno un ISEE che non supera gli 8000 euro, potranno accedere presso tutte le strutture convenzionate ad alcune prestazioni a onorario “ridotto”.

Stiamo parlando ad esempio della possibilità per queste persone di sottoporsi a una visita odontoiatrica o a una seduta di ablazione del tartaro a 80 euro, oppure a quella di vedersi realizzata una sigillatura dei solchi di molari e premolari a 25 euro. Non solo, per chi ha un ISEE non superiore a 8000 euro all’anno sarà anche possibile sottoporsi a una estrazione di dente compromesso a 60 euro oppure all’inserimento di una protesi parziale in resina con ganci a filo a 550 euro. Per farne richiesta saranno le amministrazioni locali a fare le opportune valutazioni sulla base dell’ISEE e di altri parametri. Quelli che hanno un ISEE superiore a 8000 euro non rientrano tra gli agevolati e potranno unicamente ricorrere alla detrazione delle spese dentistiche.

Quali sono le cure gratis

Sono solamente due i casi in cui esiste la possibilità di rivolgersi a cure odontoiatriche gratuite a carico del SSN. Nello specifico stiamo parlando di programmi di tutela della salute dentale da 0 a 14 anni e di determinate categorie di persone che vivono in condizioni di vulnerabilità. Nello specifico i pazienti che rientrano in questa categoria sono quelli che potrebbero rischiare, a seguito di problemi dentali non trattati, un peggioramento delle proprie condizioni generali di salute con rischi per la salute generale.

Stiamo parlando nel dettaglio di persone in attesa di trapianto e post-trapianto, di persone con immunodeficienza grave o con cardiopatie congenite e con patologie oncologiche ed ematologiche in età evolutiva e adulta in trattamento con radioterapia o chemioterapia. Infine rientrano in questa categoria anche persone con emofilia grave o altre patologie dell’emocoagulazione.

Come funziona la detrazione

Abbiamo visto che un bonus 2022 dentista non esiste ma che c’è la possibilità della detrazione dei costi sostenuti. In questo caso chi non dovesse rientrare nelle categorie che abbiamo visto dovrà per forza di cose affidarsi a un dentista privato ma potrà comunque recuperare, almeno in parte, i costi sostenuti. Sulla base di quanto spiegato dall’Agenzia delle Entrate sarà possibile portare in detrazione le spese sostenute per il dentista con la possibilità di recuperarne parte in sede di dichiarazione dei redditi. Il discorso è lo stesso per le spese mediche in generale e infatti le cure dentistiche potranno essere portate in detrazione al 19%, ma solamente per quella parte che supera la franchigia fissata sui 129,11 euro.

Sarà dunque possibile usufruire della detrazione solamente per quella parte di spesa non compresa nell’Irpef dovuta dal familiare affetto dalla patologia e con un limite massimo di 6197,48 euro all’anno. Attenzione però perché non sarà possibile portare in detrazione tutti i costi sostenuti dal dentista. Un discorso valido, questo, soprattutto per le faccette dentali (eventualmente per queste si può valutare il costo delle faccette dentali  in farmacia) e gli altri trattamenti estetici. Secondo la norma, infatti, l’agevolazione in oggetto interessa unicamente quelle spese che hanno natura sanitaria.

Autore dell'articolo: Andrea Minolli